Psicologia e alchimia – Carl Gustav Jung
Psicologia e alchimia – Carl Gustav Jung (1981). Torino: Boringhieri, 547 p., 14 c. di tav. : ill. ; 23 cm.
Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: comincia così a studiare i testi degli alchimisti. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume, che rimane fra le sue opere più affascinanti. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l’oro, la pietra filosofale, dall’altra la “presa di coscienza” della psicologia moderna. L’alchimia è espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell’esperienza in conoscenza: vuole portare alla luce il lato divino che dorme nell’oscurità degli istinti.
Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 luglio 1875 – Küsnacht, 6 giugno 1961) è stato uno psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico e psicoanalitico. La sua tecnica e teoria, di derivazione psicoanalitica, è chiamata “psicologia analitica” o “psicologia del profondo”, più raramente “psicologia complessa”. Nel 1907 conosce Sigmund Freud, con cui stabilisce uno stretto rapporto di studio e di lavoro. Tra il 1907 ed il 1909, Jung fondò ed animò la “Società Sigmund Freud “di Zurigo e la rivista Jahrbuch für psychanalytische und psychopathologische Forschungen (“Annali di ricerche psicanalitiche e psicopatologiche”), prima rivista ufficiale del movimento psicanalitico, che fu pubblicata fino al 1913. La pubblicazione di La libido. Simboli e trasformazioni, segna la rottura del sodalizio tra Jung e Freud.
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