Lettera sull’alchimia al re di Napoli – Arnaldo da Villanova
Lettera sull’alchimia al re di Napoli – Arnaldo da Villanova (1986). Scandiano: SeaR, 49 p. ; 22 cm.
Il primo presupposto, per poter comprendere la pratica alchemica, è il rendersi ben conto della vera natura dell’essere umano. Questo, contrariamente a quanto oggi ci si sforza di dimostrare, non è composto solamente di sostanza materiale, ma è anche dotato di qualità sottili di natura animica e spirituale. Dal punto di vista ermetico, le parti in cui l’uomo si suddivide sono essenzialmente tre: il Sale, chiamato anche terra o pietra, che è il corpo fisico; il Mercurio, o anima ossia l’insieme delle forze e delle energie psico-vitali; ed infine il Solfo, ovvero lo Spirito, l’aspetto trascendente: scintilla divina nell’uomo.
Arnaldo da Villanova (Valencia o Villeneuve-lès-Maguelone, 1240 – Genova, 1312 o 1313) è stato un medico, mago, alchimista e scrittore di opere a tema religioso in catalano del XIV secolo. Culturalmente molto vicino al francescanesimo spirituale, fu un personaggio influente nelle corti europee all’inizio del XIV secolo, consigliere del re d’Aragona, del papa e del re di Sicilia.
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