Fonti archeologiche della magia: il Sfr Isire, primo libro dell’umanità – Mario Pincherle
Fonti archeologiche della magia: il Sfr Isire, primo libro dell’umanità – Mario Pincherle (1977). Ancona: Filelfo, 222 p. : ill. ; 21 cm.
“Il vecchio scienziato entrò nell’aula magna del Liceo accolto dall’applauso dei giovani studenti che lo avevano invitato. Non volle salire in cattedra ma si mise in mezzo a loro e cominciò a parlare.
Il silenzio si fece assoluto: «Carissimi lo non ho rifiutato di mettere a disposizione di tutti, ma specialmente dei giovani, quel poco che ho imparato o che ho trovato da me. Sono venuto qui come ad una festa. E perché festa sia, vorrei che le mie parole fossero chiare per tutti, senza richiedere sforzo o fatica.
Ciò che dirò non è rintracciabile in nessun libro, tranne uno, ma è talmente antico e sconosciuto che la sua voce non è più compresa. Dovrò parlarvi di una cosa straordinaria che mi ha talmente sconvolto (e sono ormai passati più di trent’anni) da spingermi ad effettuare verifiche, esperimenti e ricerche per arrivare ad un «perché».
Ma devo fare un passo indietro.
E’ certo che tutti noi, e anche voi giovani, dobbiamo possedere delle basi culturali, dei contenuti fondamentali: cose note da tempo e divenute immutabili, capitoli chiusi, perfettissimi nel loro genere. Senza queste basi ci mancherebbe il terreno otto ai piedi e, d’altra parte, sarebbe estremamente stupido buttare via il passato come molti giovani, (ma certo non voi) vogliono fare per riscoprire da zero quello che fu già scoperto o reinventare quello che fu già inventato. Quindi partire dal passato ma non fermarsi, altrimenti il nostro operare risulterebbe sterile.
Oggi fioriscono nel mondo cose nuove e noi non possiamo ignorarle. Quel fatto sbalorditivo a cui ho accennato e a cui ho assistito sconvolto dalla meraviglia è forse la più nuova di[…]”
Mario Pincherle è uno scrittore noto soprattutto per le sue indagini paleotecnologiche in materia di archeologia misteriosa. Nel 1965 teorizza uno studio nell’ambito dell’egittologia (senza concreti riscontri scientifici) sulle modalità di costruzione della piramide di Cheope, ipotizzando nei monoliti di granito interni una presunta “torre” che ha ritenuto preesistente alla piramide stessa, rinominata Zed.
Grande conoscitore di lingue antiche, Mario Pincherle ha anche tradotto molti testi antichi tra cui gli apocrifi Il Vangelo di Tommaso e Il libro di Enoch, entrambi tradotti dall’aramaico.
Tra i suoi testi: La nuova Etruscologia (1999), Il segreto dell’Arca (2000), Il Vangelo della Gioia (2001), La grande Piramide e lo Zed (2000), Leopardi segreto (2006), Giobbe: il segreto della Bibbia (2009).
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