Dal divino all’umano: panorama di metafisica e d’epistemologia – Frithjof Schuon
Dal divino all’umano: panorama di metafisica e d’epistemologia – Frithjof Schuon (1993). Roma: Edizioni Mediterranee, 153 p. ; 22 cm.
L’autore argomenta metafisicamente come il fenomeno religioso sia riconducibile ad una espressione insieme intellettiva e volitiva della relazione tra “il principio” e la sua manifestazione, ossia tra la divinità e il mondo. Ogni religione si presenta come un “mito” riferentesi a un certo “archetipo”, e pertanto a tutti gli archetipi. Conseguentemente, tutti gli aspetti sono da ritenersi collegati tra loro. Così, buddhismo e cristianesimo si ispirano evidentemente allo stesso archetipo, pur non attingendo l’uno dall’altro, a prescindere dalla impossibilità storica di tale ipotesi. Analogamente, lo yin-yang taoistico simbolizza il rapporto tra l’assoluto e il contingente, Dio e il mondo, o Dio e l’uomo: la parte bianca rappresenta Dio, la nera l’uomo; il punto nero nel bianco è (“uomo in Dio”, il punto bianco nel nero è il “Dio umano”). Poiché gli archetipi di ordine trascendente sono anche quelli dell’ordine immanente, l’accettazione del messaggio religioso coincide con l’accettazione di ciò che siamo in noi stessi e al di là di noi: credere in Dio vuoi dire ridiventare ciò che realmente siamo.
Frithjof Schuon (Basilea, 18 giugno 1907 – Bloomington, 5 maggio 1998) è stato un filosofo e mistico svizzero. Schuon è il portavoce preminente di una scuola di pensiero che si occupa dell’espressione e spiegazione della Filosofia Perenne, filosofia che esprime le verità metafisiche atemporali soggiacenti alle diverse religioni.
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