Trattato di Antropologia del Sacro. Vol. 1. Le origini e il problema dell’Homo Religiosus – Autori Vari
Trattato di Antropologia del Sacro. Vol. 1. Le origini e il problema dell’Homo Religiosus – Autori Vari (1989). Milano: Jaca book, 325 p. ; 25 cm.
“Grazie alle tracce lasciate dagli uomini, dal Paleolitico fino alla nostra epoca, lo storico delle religioni e l’antropologo sono in grado di identificare i tratti del volto dell’homo religiosus. Scoperte incessanti portano a un costante incremento di questa documentazione già così ricca e varia. Con il suo comportamento nel corso dei millenni, l’homo religiosus mostra di credere in una realtà trascendente che si manifesta in questo mondo e dà al mondo stesso una dimensione di compimento. Questa scoperta fa sì che l’uomo assuma un modo specifico di esistere, poiché sfocia in valori assoluti, capaci di dare un senso all’esistenza umana”. (Julien Ries, p.313, volume 1, Tas, Conclusioni).
Il volume è introdotto da un’ampio testo del direttore dell’opera sulle ragioni e sul metodo del Trattato di antropologia religiosa, poi si suddivide in tre parti: il primo dei quali l’Homo religiosus e il sacro è svolto in quattro interventi il primo di Ries stesso sul nuovo spirito antropologico, il secondo di Régis Boyer sull’esperienza del sacro, il terzo di Gilbert Durand sull’uomo religioso e suoi simboli, il quarto di Michel Delahoutre sull’espressione estetica del sacro.
La seconda parte tematizza il sacro, le origini, l’uomo arcaico, la morte ed è scritta dal paleantropologo Fiorenzo Facchini (origini), da Emmanuel Anati (concettualità e arte) e da Louis-Vincent Thomas (Il sacro e la morte). La terza parte sul sacro e i popoli africani vede affrontare V.Mulago Gwa Cikala, C.Faik-Nzuji Madiya e Issiaka-Propser Lalèye, rispettivamente, il tema del sacro nell’uomo africano, i suoi simboli e, infine, il mito e il rito. Le conclusioni di Julien Ries sintetizzano gli apporti basilari dei singoli interventi alla ricerca generale del Trattato.
Il Trattato di Antropologia del Sacro è un’opera in dieci volumi diretta dal grande storico delle religioni Julien Ries. Scopo fondamentale è la comprensione dell’uomo come soggetto dell’esperienza del sacro. L’Antropologia religiosa ne studia la struttura fondamentale, la coscienza e l’attività, tramite molteplici tracce e documenti che l’Homo religiosus ci ha lasciato, dal Paleolitico a oggi, come espressione del suo rapporto con una “realtà assoluta” che trascende questo mondo ma che vi si manifesta.
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