Le origini italiane di Shakespeare J. Florio e la Rosacroce – Domenico Rotundo
Le origini italiane di Shakespeare J. Florio e la Rosacroce. Scienza ed esoterismo nella Calabria del seicento – Domenico Rotundo (2005). Carmagnola: Arktos, 82 p.: ill.; 21 cm.
In seguito ad ulteriori ricerche su Shakespeare, abbiamo ritenuto opportuno aggiungere, a quanto già pubblicato nell’opera “Nel segno di Sion”, i risultati, importantissimi, di questo approfondimento, arricchendoli con un’illuminante documentazione iconografica. Se prima sussisteva qualche dubbio, da questa ulteriore documentazione emerge, ci sembra in maniera inequivocabile, l’origine calabrese di Shakespeare. Si tratta solo di scoprire se il grande drammaturgo italo-inglese era originario di Bagnara o di Sant’Agata di Reggio. Certo è che i suoi antenati per parte di madre avevano nobili origini, essendo stati cavalieri nel Regno di Sicilia, regnante Federico II, dell’Ordine Templare Teutonico, il cui carattere esoterico-iniziatico sicuramente agì a livello istintivo e dovette influire non poco sull’affiliazione di Shakespeare alla Rosa-Croce, erede, come i Teutonici, dell’Ordine Templare. Non meno influente (e non casuale) dovette essere su Shakespeare l’eredità calabro-esoterica, orfico-pitagorica in particolare (anche per i contatti con i Pitagorici italiani), se è vero com’è vero che gli attori della compagnia teatrale di Shakespeare si ispirarono alle sacre rappresentazioni che i sacerdoti greci facevano dei misteri di Dioniso, da Sofocle detto “regnante in Italia” e dai Greci definito “il protettore della Grande Italia”. Ad integrazione dell’argomento trattato, ci è parso doveroso riproporre due nostri saggi (anch’essi pubblicati nell’opera “Nel segno di Sion”) su Campanella e su G.A.Borelii (suo figlio naturale, come crediamo di avere dimostrato), dove si evidenzia l’appartenenza di questi due grandi figli di Calabria all’Ordine della Rosa-Croce, nonché .la profonda influenza che l’Accademia Cosentina, culla non solo del metodo scientifico sperimentale, ma anche della rinascita della concezione magico-pitagorica del mondo, esercitò sulla cultura (e non solo sulla cultura) europea.
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