Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande – E. E. Evans-Pritchard
Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande – E. E. Evans-Pritchard; nota alla traduzione italiana di Bernardo Bernardi (1976). Milano: Franco Angeli, 674 p., [16] c. di tav. : ill. ; 22 cm.
Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, basato sulle ricerche condotte negli anni ’20 da Evans-Pritchard in Africa, è un’opera fondamentale in ambito etnografico e un classico dell’antropologia culturale e sociale. Combinando la pratica etnografica con elaborate riflessioni teoriche, il testo ha stimolato il dibattito anche al di fuori dei confini disciplinari e costituisce un punto di riferimento per chiunque si occupi di credenze sulla stregoneria e, più in generale, di problemi relativi alla razionalità in culture diverse dalla nostra.
Le concezioni di stregoneria e magia, nonché le pratiche oracolari e divinatorie degli Azande – un insieme di popolazioni di lingua sudanese stanziate fra il Sudan e il Congo attuali –, sono presentate come un complesso strutturato, coerente e logicamente necessario, non riducibili alla dicotomia vero/falso. A partire da quest’opera il pensiero cosiddetto “primitivo” non è più analizzabile secondo la sua presunta natura pre-razionale o pre-logica, ma in relazione alla società che lo esprime.
Sir Edward Evan Evans-Pritchard (Sussex, 21 settembre 1902 – Oxford, 11 settembre 1973) è stato un antropologo britannico, il cui nome è spesso abbreviato in E. E. Evans-Pritchard. Annoverato tra i massimi esponenti dell’antropologia sociale nel suo paese, fu titolare della cattedra di suddetta disciplina presso l’Università di Oxford dal 1946 al 1970. Durante il suo studio sugli Azande Evans-Pritchard elaborò un’intuizione destinata a modificare sensibilmente la trattazione antropologica dei sistemi di pensiero. Cercando di comprendere gli effetti e i presupposti del concetto di mangu, traducibile come “stregoneria”, l’autore teorizzò l’esistenza di due diversi principi di causalità tra gli zande: da un lato quello volto a comprendere perché un certo avvenimento è accaduto, legato a spiegazioni di tipo “razionale” e scientifico; dall’altro quello che si interroga sul perché un avvenimento è accaduto proprio a una certa persona, per il quale si ricorre a spiegazioni di tipo “magico”.
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