Mito – Furio Jesi
Mito – Furio Jesi (1989). Milano: A. Mondadori, 130 p. ; 20 cm.
In memoria del giorno in cui Teseo, di ritorno da Creta con i giovani ateniesi che aveva liberato dal Labirinto, giunse a Delo e offrì un sacrificio di ringraziamento ad Apollo, ogni anno i cittadini di Atene inviavano una nave al santuario insulare del dio. Il processo di Socrate ebbe inizio all’indomani del giorno in cui era stata coronata la nave sacra che partiva per Delo. La sentenza di morte non tardò, ma non venne subito eseguita, poiché, come scrive Platone (Fedone, 58 a-b), “È precetto che da quando il rito è cominciato la città resti pura di sangue, e nessuno sia messo a morte per decreto pubblico, prima che la nave sia arrivata a Delo e tornata indietro. Il rito sacro ha principio quando il sacerdote ha coronato la poppa della nave; e questo ebbe luogo il giorno prima della sentenza. (dalla prefazione)
Furio Jesi (Torino, 19 maggio 1941 – Genova, 17 giugno 1980) è stato uno storico, critico letterario, saggista, germanista, archeologo e accademico italiano. Fin da giovanissimo, compie ricerche di archeologia e storia delle religioni nell’ambito mediterraneo. Dall’esperienza derivano una serie di studi sul mondo dell’antico Egitto e dell’antica Grecia, studi vertenti su temi mitologici e su alcune forme assunte dai culti misterici. Jesi si interessa successivamente alla sopravvivenza dei miti nella cultura moderna, e a problemi di pertinenza antropologica, filosofica ed estetica.Considera proprio maestro soprattutto il mitologo Károly Kerényi, dal cui umanesimo prenderà poi man mano le distanze. All’interesse per la “scienza del mito” e per il funzionamento della “macchina mitologica” Jesi affianca una rilevante attività di traduttore, di consulente per diverse case editrici italiane.
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