L’equinozio di primavera nella tradizione avaloniana
L’equinozio di primavera nella tradizione avaloniana
di Hasan Andrea Abou Saida
Il 21 Marzo di ogni ciclo annuale ricorre la celebrazione dell’equinozio di primavera, una porta che apre ufficialmente la stagione del risveglio delle forze della Natura. Secondo la tradizione celtica, l’equinozio di primavera rappresenta l’inizio della metà chiara dell’anno e l’inizio della primavera, ed è chiamato Oestara o anche, negli ultimi tempi, Alban Eiler, ovvero “Luce della Terra”. Anticamente, il periodo primaverile era chiamato Giamonios, il tempo dei germogli, col significato di “Fine dell’Inverno”. Assieme all’equinozio d’autunno, il 21 Marzo è un momento in cui il giorno e la notte, maschile e femminile, sono in perfetto equilibrio. L’equinozio di primavera celebra il ritorno alla Vita, in cui la Natura reca un messaggio di rinnovamento e di risveglio, dopo le lunghe notti invernali. La stagione primaverile è caratterizzata da espansione, creatività e rinnovamento. L’equinozio di primavera dunque segna un momento di unione simbolica tra il maschile e il femminile. Alban Eiler è il momento della rinascita della Natura, in cui la Vita sboccia in tutte le sue forme, ed è proprio questo il momento giusto in cui è possibile realizzare tutti quei sogni e progetti che sono nati nel periodo invernale.
Ad Avalon, le sacerdotesse che presiedono questo periodo sono le Seligen, una delle cinque famiglie del Clan delle sacerdotesse presenti sull’Isola Sacra. Le Seligen, nei loro attributi e personalità, rispecchiano l’energia primaverile: il colore dei capelli che le caratterizza è il verde, indossano una tunica bianca e attorno a una delle caviglie portano dei campanelli legati con dei rami, uno strumento che utilizzano durante i loro riti. Il loro elemento naturale è la Terra e l’ animale totem che le rappresenta è la Cerva Bianca, simbolo del rinnovamento continuo della vita. Le Seligen, inoltre, ricercano la bellezza nella Natura, in tutte le Arti e dentro se stesse. Il loro carattere è dolce, spensierato e altruista. Sono molto empatiche e amano stare a contatto con la natura e con gli animali, aiutando le persone a ritrovare la gioia e la speranza in se stesse. Il loro scopo principale è il risveglio, sia della coscienza che delle ideologie, doti o virtù nascoste in tutti coloro che le ricercano.
Nel giorno dell’equinozio di primavera, le sacerdotesse Seligen si riuniscono all’alba nel bosco per celebrare la festa primaverile. Le sacerdotesse Seligen vengono divise in due gruppi, secondo la loro propensione e vicinanza spirituale al regno animale o vegetale. Attraverso l’uso dei campanellini legati alle caviglie, un gruppo andrà a risvegliare tutta la fauna mentre l’altro gruppo si occuperà di risvegliare la flora. Questi interventi hanno obiettivi e tempi precisi: per il regno animale scelgono il momento giusto per il risveglio dal letargo, mentre per il regno vegetale selezionano il momento in cui la temperatura è abbastanza alta, affinché la linfa possa fluire liberamente nella pianta e quindi bagnarla completamente di Vita. Durante la festa, che dura poche ore, le Seligen danzano e cantano usando i campanellini, che vengono legati, oltre che alle caviglie, alla vita o in modo spiraliforme intorno ad un bastone. Attraverso questo sacro rito, le Seligen portano armonia, equilibrio e rinascita sull’Isola di Avalon.
Bibliografia
Un viaggio ad Avalon – Aindreas Fàél (2020). Sossano: Anguana Edizioni