Peter Pan, lo psicopompo del Neverland
Peter Pan, lo psicopompo del Neverland
Il personaggio di Peter Pan è stato reso famoso e popolare sia tra i grandi che tra i bambini grazie ai notissimi film d’animazione prodotti dalla Walt Disney a partire dal 1953 con “Le avventure di Peter Pan”. Ma le origini della storia dell’”eterno bambino” derivano dall’immaginario dello scrittore e drammaturgo britannico James Matthew Barrie, narrata con successo nelle opere letterarie e spettacoli teatrali. L’esordio di Peter Pan avvenne nel lontano 1902 nel romanzo di età vittoriana intitolato “The Little White Bird” (“L’Uccellino Bianco”): nei capitoli dal titolo “Peter Pan nei Giardini di Kensington”, Peter Pan è descritto come un bambino di appena sette giorni di vita che decide di volare via dalla finestra della sua cameretta per sfuggire alla condizione umana e tornare ai Giardini di Kensington a Londra. Il “bambino che non voleva crescere” fa amicizia con gli animali e con le creature del Piccolo Popolo, in particolar modo le Fate, che popolano i giardini nelle ore di chiusura al pubblico. Peter Pan nel corso del racconto dimentica la sua natura umana con la speranza di poter tornare ad essere un uccello, ma non può. Nel mito di Barrie, tutti i bambini sono spiriti di uccelli reincarnati provenienti dai Giardini di Kensington detta “Isola degli Uccelli” (chiamata in seguito Neverland), che dimenticano lentamente la loro natura precedente man mano che crescono fino all’età adulta 1.
L’anima umana fin dal Paleolitico è stata sempre rappresentata dagli uomini antichi in forma di uccello, capace di distaccarsi dal mondo materiale e volare libera nei regni spirituali. Per gli antichi egizi, l’anima del defunto, definita “Ba”, assumeva forma di uccello con testa umana e ritornava a riposare sui rami del sacro Sicomoro, simbolo del ciclo reincarnativo animico, situato sul Lago Turchese 2.
Nelle credenze celtiche, l’Altromondo è chiamato Avalon, un’isola sacra ricca di alberi di melo selvatico, simbolo di immortalità, dove hanno dimora le sacerdotesse della Dea Madre e il Sidhe ovvero “il Piccolo popolo” 3.
Peter Pan dunque, non ancora adulto, ricorda di essere stato un uccello, trasformandosi in “uno strano esserino metà umano e metà uccello”. Sotto la guida del saggio dell’isola Serpentina, il corvo Salomone, Peter Pan impara a volare, a suonare il flauto e a vivere felice. Nel mondo celtico, il corvo è un animale psicopompo, un messaggero tra il mondo materiale e spirituale che accompagna e protegge le anime nell’Altromondo, come il ruolo svolto dal corvo Salomone nei Giardini di Kensington 4.
La genesi dell’eterno “ragazzo perduto” ha la sua origine in un evento traumatico della vita dell’autore J. M. Barrie: all’età di sei anni, il fratello maggiore David muore per un incidente di pattinaggio sul ghiaccio il giorno prima del suo quattordicesimo compleanno. Il trauma devastò in maniera significativa la madre, la quale condivideva un rapporto molto profondo e stretto con il figlio David, portandola a chiudersi in se stessa. James per aiutarla a superare il trauma, decise di assumere l’identità del fratello David, indossando i suoi vestiti e arrivando persino a fischiettare nel modo in cui faceva lui. Così facendo però, James perse per sempre la sua vera personalità e il suo ego “morì”, portandolo a non crescere mai veramente 5. Peter Pan è una creatura dalla doppia natura che non potrà mai crescere, l’archetipo del bimbo che è stato costretto a perdersi per fare spazio ad un’altra natura (il fratello David) e a vivere in un mondo incantato alla ricerca della sua “ombra perduta”.
Peter Pan inoltre è la rappresentazione letteraria di due simbologie: “Peter” ovvero la pietra filosofale, elisir di lunga ed eterna vita, e “Pan” ovvero la figura del dio Pan, l’antica divinità ellenica della natura. Il nome Πάν deriva sia dal greco paein, cioè “pascolare” – e infatti Pan era il dio pastore, il dio della campagna, delle selve e dei pascoli – e sia da πᾶν, che significa “tutto”, ovvero lo spirito che risiede in tutte le creature naturali. Il dio Pan è raffigurato come un fauno, metà umano e metà capra, figlio del dio Hermes e della ninfa Driope. Secondo Omero, la madre Driope lo abbandonò subito dopo la nascita a causa del suo terribile aspetto. Il padre Hermes allora lo raccolse e lo portò con lui sul Monte Olimpo per far divertire gli dei, causando così l’ilarità di Dioniso 6. Pan è un dio potente dalla natura metà divina e metà selvaggia, conosciuto per le sue forti connotazioni sessuali con l’epiteto “Il Grande Fecondatore”.
Signore della natura e della fecondità sfrenata, assieme agli spiriti della natura, ai satiri e alle ninfe, suona il suo flauto in feste bucoliche generando la vita, i raccolti, le messi, ogni specie vegetale, le greggi e gli animali selvatici. Lo stesso Peter Pan fu abbandonato dalla madre, cavalca una capra, suona il flauto e “corre dietro” alle fatine, confermando gli stessi attributi simbolici del dio predecessore Pan. Il dio Pan è il Signore degli spiriti della natura, e allo stesso modo di Peter Pan governa le fate dei fiori nei Giardini di Kensington.
Il personaggio di Peter Pan si evolverà nel corso degli anni fino ad assumere una personalità diversa da quella descritta nel primo romanzo. Quale anno dopo la pubblicazione del “L’Uccellino Bianco”, Il 27 dicembre 1904 l’autore J.M. Barrie debutta con una commedia teatrale incentrata unicamente sulla figura di Peter Pan intitolata “Peter Pan, o il ragazzo che non voleva crescere”. Questa storia venne poi ingrandita e trasformata in un romanzo pubblicato nel 1911 con il titolo “Peter e Wendy” poi Peter Pan e Wendy e infine semplicemente Peter Pan. La trama è ambientata nel Neverland (L’isola che non c’è) dove Peter vive grandi avventure con diversi personaggi: la famiglia Darling, il cane tata, l’ombra perduta, le sirene, i pirati, i bimbi perduti, Capitan Uncino e il Coccodrillo.
Il nuovo Peter è un adolescente vestito di foglie secche (simile ad uno spirito verde) che vola tra le case di Londra alla ricerca dei bimbi sperduti che cadono dalle carrozzine quando le bambinaie si distraggono. Se i bimbi non vengono reclamati entro sette giorni, Peter Pan li accompagna in volo a Neverland, un’isola dionisiaca dove regna il divertimento, l’impulsività e il disordine continuo. In perenne ricerca della sua ombra, ovvero la sua anima, Peter Pan è un bambino dal carattere egoista, narcisista e apatico, che non riesce a provare alcun affetto o empatia per nessuno, tanto da arrivare a dimenticare persino il nome di chiunque gli sia mai stato accanto. Intenzionato a sfuggire dalle responsabilità della vita adulta, per Peter la vita è un grande gioco. Peter Pan dunque assume le peculiarità di un “demone” psicopompo dalla natura ermetica, incaricato di accompagnare i bambini morti verso l’aldilà o il Neverland, ricalcando la stessa natura del dio Pan, il figlio di Hermes. Nelle prime pagine del libro “Peter Pan”, l’autore racconta che “quando un bambino moriva Peter lo accompagnava per un tratto di strada perché non avesse paura” 7. Legato al suo ruolo come spirito guida, in“Peter Pan nei Giardini di Kensington” si mette a scavare le tombe per due bambini innocenti, caduti dalla carrozzina senza che nessuno se ne accorgesse, divenendo il custode del cimitero dei bambini mai reclamati.
In conclusione, Peter Pan è la rappresentazione letteraria dell’archetipo del Puer Aeternus di James Hillman, un dio bambino che rimarrà un eterno giovane sempre in conflitto con la sua duplice natura interiore, morto e rinato al pari del dio Pan e di Hermes, uno psicopompo che accompagna le anime innocenti in un regno tra le stelle della Via Lattea e raggiungibile solo al sorgere del mattino.
1 Barrie, J. M. (2020). L’uccellino bianco. Venezia: Marsilio.
2 Angelini, A. (1992). Manuale di Astrologia Egizia. Milano: Kemi, p. 37.
3 Fàél, A. (2020). Un viaggio ad Avalon. Sossano: Anguana Edizioni.
4 Taraglio, R. (2005). Il vischio e la quercia : la spiritualità celtica nell’Europa druidica (Nuova). Torino: L’età dell’acquario, pp. 349 – 350.
5 J. M. Barrie. (12 ottobre 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera, https://it.wikipedia.org/wiki/J._M._Barrie (ultima visita 25/01/2021).
6 Pan. (4 settembre 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera, https://it.wikipedia.org/wiki/Pan (ultima visita 25/01/2021).
7 Barrie, J. M. (2010). Le avventure di Peter Pan. Roma: Newton & Compton Editori.
Bibliografia
Angelini, A. (1992). Manuale di Astrologia Egizia. Milano: Kemi.
Barrie, J. M. (2020). L’uccellino bianco. Venezia: Marsilio.
Barrie, J. M. (2010). Le avventure di Peter Pan. Roma: Newton & Compton Editori.
Fàél, A. (2020). Un viaggio ad Avalon. Sossano: Anguana Edizioni.
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