Alchimia: significato e visione del mondo – Titus Burckhardt
Alchimia: significato e visione del mondo – Titus Burckhardt; a cura di Ferdinando Bruno (1981). Milano: Ugo Guanda Editore, 189 p. : ill. ; 22 cm.
Titus Burckhardt, appartenente a un’insigne famiglia basilese, nasce a Firenze nel 1908. Poco più che ventenne visita per alcuni mesi il Marocco, dove ritorna successivamente per un lungo soggiorno, teso alla conoscenza e all’approfondimento delle “scienze tradizionali”, cosa resa possibile anche attraverso la sua frequentazione dell’Università Al-Qarawiyine di Fes, come ricorda nel discorso “Les sciences traditionnelles à Fès” pronunciato di fronte ai suoi antichi compagni di studi universitari nell’autunno 1972. Tra i suoi interessi allora, oltre alla mistica e alla metafisica, c’è l’arte tradizionale: inclinazione che gli proviene forse dal padre Carl, noto e apprezzato scultore svizzero. Al rientro a Basilea si dedica interamente agli studi tradizionali, concernenti principalmente la mistica, la metafisica, l’arte, l’artigianato e la cosmologia, argomenti su cui pubblica saggi e libri: la sua autorità e la sua competenza in tali ambiti sono oggi unanimemente riconosciute. Dopo la seconda guerra mondiale diviene direttore artistico della Urs Graf, casa editrice specializzata nella pubblicazione dei facsimile di antichi manoscritti celtici del Vangelo, come il libro di Lindisfarne, il Libro di Durrow e il Libro di Kells; quest’ultimo lavoro gli permette d’incontrare, in occasione della sua presentazione ufficiale, il papa Pio XII a Castel Gandolfo.
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