Le radici storiche dei racconti di magia – Vladimir Ja. Propp
Le radici storiche dei racconti di magia – Vladimir Ja. Propp (1977). Roma: Newton & Compton Editori, 400 p.
Naturale proseguimento della Morfologia della fiaba, quest’opera ne integra le indicazioni di metodo con una ricognizione ampia e approfondita del folclore russo, di cui va individuando e discutendo le strutture nella tradizione.
«Vogliamo ora sapere», scrive l’autore, «a quali fenomeni (e non avvenimenti) del passato storico corrisponde la fiaba russa, e in quale grado questo passato la condiziona e la evoca. In altre parole, il nostro scopo è quello di chiarire quali sono le fonti del racconto di magia nella realtà storica. Lo studio della genesi di un fenomeno non è ancora lo studio della storia di quel fenomeno. Lo studio della storia non può essere affrontato senza certi preliminari, è un impegno che richiede anni, è l’impegno della scienza marxista del folclore “che va nascendo qui tra noi. Lo studio della genesi è il «primo passo in questa direzione, e dunque l’obbiettivo fondamentale che si propone il nostro lavoro».
Su presupposti ideologici chiari e rigorosi, Propp propone qui una verifica complessiva della morfologia della fiaba, puntualmente ricondotta ai suoi più profondi ad‘dentellati sociali e culturali, fino a chiarirne il significato di rappresentazione creativa e autenticamente popolare di antichi rapporti di produzione e delle manifestazioni magico-religiose che vi corrispondevano.
Un impareggiabile esempio di integrazione tra metodo formale e metodo storico-materialista nello studio del folclore e della creatività collettiva.
Vladimir Jakovlevič Propp (San Pietroburgo, 29 aprile 1895 – Leningrado, 22 agosto 1970) è stato un linguista e antropologo russo. Il suo libro Morfologia della fiaba è stato pubblicato in russo nel 1928. Sebbene esso abbia rappresentato un vero e proprio punto di svolta nello studio del folklore e della morfologia – influenzando Lévi-Strauss e Barthes – in Occidente è rimasto per lo più sconosciuto fino alla sua traduzione nel 1958. Attualmente, le tipologie di personaggio da lui descritte vengono utilizzate nell’insegnamento dei media e possono essere applicate alla maggior parte delle storie, siano esse letterarie, teatrali, cinematografiche, televisive, eccetera, arrivando persino a comprendere i videogiochi.
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