Proverbi e detti proverbiali della Tuscia viterbese – Luigi Cimarra, Francesco Petroselli
Proverbi e detti proverbiali della Tuscia viterbese – Luigi Cimarra, Francesco Petroselli (2001). Viterbo: Cultura subalterna, 509 p., \6! c. di tav. : ill. ; 24 cm.
Una ricerca attenta ed approfondita sul patrimonio proverbiale della Tuscia viterbese, che presenta i risultati dell ‘indagine sul campo svolta in tutti i centri della provincia, compresi quelli minori. La raccolta, contenente circa 7.000 lemmi più le varianti, si configura come una delle più importanti che siano state dedicate negli ultimi anni ad una provincia italiana. Il corpus preceduto da un saggio introduttivo, nel quale vengono trattati e discussi i problemi teorico-metodologici connessi all’indagine paremiologica e linguistica, nonché allo studio delle forme sapienziali, in particolar modo dei proverbi e dei detti proverbiali. L’opera, integrata da un ‘appendice di testi di recupero e testi editi, corredata di un commento puntuale, coll’aggiunta di glossario, di lemmario e di vari indici (indice numerico, dei soggetti, dei riscontri con i materiali dell ‘API e delle altre raccolte dell ‘area mediana).
Luigi Cimarra (Civita Castellana 1945), laureato in Lettere a “La Sapienza” di Roma con una tesi sulle tradizioni popolari. Dirigente Scolastico della S.M.S. “Dante Alighieri” di Civita Castellana, si occupato di folclore, epigrafia medievale, storia locale, dialettologia, terminologia ceramica. Ha coordinato negli anni ‘80 il Gruppo di ricerca folclorica del CCBBCC della provincia di Viterbo. Ha pubblicato opere sul folclore infantile: Pizzo pizzo ragno (1986), Mazza bbubbù (1996). Sta preparando l’edizione dell’opera del poeta sabino Pellegrino Fratini e lavora ad un vocabolario del dialetto civitonico.
Francesco Petroselli (Viterbo 1932), Libero docente all’Università di Göteborg (Svezia) dove insegna italiano dal 1966. Corrispondente della rivista italiana di dialettologia (RID), per la quale ha redatto un quadro della ricerca in Svezia (RID XII). Dagli anni sessanta conduce rilevamenti nell’area
mediana concernenti la terminologia agricola, piscatoria e artigianale, l’etnolinguistica e il folclore. Si occupato di morfologia dialettale, onomastica, comunicazione in piccole comunità, antropologia storica (studio diari di viaggiatori svedesi in Italia nel XVIII secolo). Sta ultimando un vocabolario sul dialetto di Blera (VT).
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