Dialoghi con l’aldilà – Friedrich Jürgenson
Dialoghi con l’aldilà – Friedrich Jürgenson (1976). Milano: Armenia, 293 p. ; 21 cm.
Diciasette anni fa, Friedrich Jürgenson si è imbattuto per la prima volta nel fenomeno delle “voci dell’aldilà”. L’avvenimento non è accaduto per caso: i “defunti”, desiderosi di creare un ponte fra la loro dimensione e la nostra, hanno deciso di avvalersi dei mezzi offerti della moderna tecnologia. E’ cosa poteva essere più adatto di un registratore, di un apparecchio radio?
La sconvolgente è innegabile verità di questo libro è che ci troviamo di fronte a prove oggettive: un nastro magnetico non può mentire. Un autoparlante non inventa messaggi. Jürgenson stesso è rimasto a lungo nel dubbio, ha affacciato diverse ipotesi che gli consentissero un’interpretazione razionale dei fatti; e alla fine si è arreso. “Siamo vivi, noi viviamo! Noi morti, siamo vivi! Siamo uomini!”: da messaggi come questo è nata nell’autore la certezza di un’altra dimensione, di un diverso modo di esistere.
Friedrich Jürgenson (Odessa, 8 febbraio 1903 – Stoccolma, 15 ottobre 1987) è stato un regista cinematografico di genere documentaristico svedese, noto in particolare per essere stato il pioniere della psicofonia insieme con Konstantin Raudive. È noto in particolare per essere stato il pioniere della psicofonia chiamata anche dal noto studioso di questo genere di cose François Brune “Transcomunicazione strumentale” ovvero della registrazione delle voci provenienti dall’aldilà con i moderni strumenti che la tecnologia oggi ci fornisce. Nel caso di Jürgenson tali esperimenti si svolsero con l’aiuto dei soli registratori e radio.
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