Gli astri, il tempo, il mondo: viaggio nell’India segreta – al-Bīrūnī
Gli astri, il tempo, il mondo: viaggio nell’India segreta – al-Bīrūnī; a cura di Giuseppe Bezza (1997). Milano: Xenia, 295 p. ; 21 cm.
Gli astri il tempo il mondo – Viaggio nell’India segreta è una vasta opera in cui al-Bîrûnî esamina tutto l’universo delle credenze e dei costumi che al suo tempo erano patrimonio della civiltà indiana, descrivendo le diverse religioni dell’India e le loro scritture sacre, la struttura delle caste, l’astrologia, la concezione e la misurazione del tempo, le conoscenze in materia di geografia e di grammatica.
L’opera, ispirata a un profondo spirito scientifico, descrive con imparzialità le credenze hindu, riconoscendo in esse un contenuto filosofico che, trascendendo le confessioni religiose, si concilia con la verità della rivelazione.
Il testo riserva una particolare attenzione alla descrizione dei principi che sono alla base dell’astronomia e dell’astrologia indiana, una delle sei discipline tradizionali derivanti dall’antico corpus dei Veda. Al-Bîrûnî illustra le suddivisioni del tempo come vengono postulate dal calendario brahmanico: le grandi ere cosmiche, l’anno e i mesi, l’alternanza di giorno e notte, il ruolo dei pianeti e delle stazioni lunari, le eclissi di Sole e Luna, la funzione delle comete nella predizione. Al-Bîrûnî disegna un grandioso affresco non solo dell’astrologia indiana, ma di tutta una civiltà e delle sue concezioni filosofiche e cosmologiche.
Al-Bîrûnî (Corasmia, 5 settembre 973 – Ghazna, 13 dicembre 1048) è stato un matematico, filosofo, scienziato e storico persiano, che fornì cospicui contributi nei campi della matematica, della medicina, dell’astronomia, dell’astrologia, della filosofia e delle scienze. È noto anche per essere stato un maestro Sufi. Si ritiene che le opere di al-Bīrūnī siano state 146 e di queste 95 dedicate all’astronomia, matematica e argomenti collegati come la geografia matematica. Egli tradusse dal sanscrito all’arabo lo Yatrasutra (Libro dei simboli) usato dai mistici hinduisti e buddisti, annotando le convergenze di pensiero (soprattutto col filosofo indiano Patanjali) e il sufismo.
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