Le tre meta di Ino Moxo e altri maghi verdi – César Calvo
Le tre meta di Ino Moxo e altri maghi verdi – César Calvo (1982). Milano: Feltrinelli, 298 p. : ill. ; 23 cm.
Le tre metà di Ino Moxo è certamente, come ha scritto Manuel Scorza, «il nuovo pianeta nella costellazione della fantasia latino-americana». È un libro realmente magico e coloro che hanno bevuto la ayawashka (la droga sacra usata nei rituali dei maghi dell’Amazzonia) sostengono che la lettura di questo testo produce gli stessi effetti allucinogeni. E anche il romanzo di una regione del Perù, quella appunto della immensa foresta amazzonica, che dai tempi antecedenti l’arrivo dei conquistadores spagnoli oppone una strenua resistenza contro gli assalti della «civiltà». Ed è, infine, una testimonianza, inizialmente raccolta in diciassette bobine registrate, sulla vita e sul credo di lno Moxo (in lingua amawaka: Pantera nera), capo e mago di un popolo amazzonico.
Lo stregone Ximu fece rapire il figlio tredicenne di un raccoglitore di caucciú, lo nominò suo successore col nome di Ino Moxo, gli cancellò ogni memoria del passato e lo fece nascere nuovamente come un bambino amawaka: già nel cuore della storia personale di Ino Moxo si situano clamorosamente i rapporti antagonistici tra il mondo «primitivo» e quello «civilizzatore» … In un viaggio tra il fantastico e il reale, facendo ricorso a un linguaggio poetico e visionario, ma radicato più nella tradizione orale che in quella scritta, il narratore offre una visione totale del Perù cogliendone tre aspetti fondamentali (tre come le metà di Ino Moxo): quello animistico e magico della foresta, quello andino, memore del suo passato incaico, e quello della componente negra. Le tre metà di Ino Moxo è, quindi, da una parte la scoperta di un mondo (naturale e culturale) meraviglioso, e dall’altra il messaggio estremo di una secolare resistenza contro ogni minaccia colonizzatrice.
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