Le epistole di Ali Puli: da un manoscritto alchemico del XVII secolo
Le epistole di Ali Puli: da un manoscritto alchemico del XVII secolo – tradotto dall’inglese da Fernando Picchi (1979). Roma: Edizioni Mediterranee, 237 p ; 23 cm.
La visione del mondo dell’alchimista si basa sulla sicurezza della “rigenerazione” e della “salute.” La trasmutazione interna è parallela a quella esteriore e i cosmi s’avvicendano nelle metafore, ma non nella loro essenziale unità . Ne deriva la scoperta, ed evidentemente, la preliminare ricerca, del Farmaco. Nasce, così una medicina ambiguamente occulta che ripropone la nobiltà della materia. A leggerlo tra le righe, il “centone” alchemico siglato da un ignoto Ali Puli rappresenta la migliore propedeutica all’omeopatia. Il corpo infatti è ricordato, nel testo, per le sue qualità sottili, per le sue imponderabilità , “giocando, come è norma in ogni descrizione alchemica, con la miniera dell’umano”.
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