Medicina popolare siciliana – Giuseppe Pitrè
Medicina popolare siciliana – Giuseppe Pitrè (1949). Firenze: G. Barbera, 16. p. 458 con Sette tavole.
Giuseppe Pitrè, autore del libro, noto medico e letterato, ha raccolto con molta cura tutte le fonti a sua disposizione e le ha riportate direttamente nel libro, evitando di effettuare anche un’involontaria selezione del materiale e di esprimere alcun giudizio personale e medico, sulle abitudini e i rimedi che i cittadini siciliani erano soliti praticare nel corso di una malattia. Come se si trattasse di un vero e proprio manuale di medicina, l’autore ha scelto di suddividere il libro in diverse sezioni, ognuna riguardante un particolare argomento: nella prima parte, infatti, dopo una breve prefazione, viene raffigurata la figura del medico siciliano, cercando di far intendere, nel modo migliore possibile, cosa esso rappresenti per i cittadini e cosa i cittadini rappresentino per lui. Proseguendo nella raccolta, l’autore si è soffermato sull’importanza che il cittadino siciliano attribuisce a materie, quali l’anatomia, la fisiologia e l’igiene, come esso si comporti nei confronti di queste e quanto queste stesse materie entrino a far parte della vita quotidiana dei cittadini. L’ultima parte del libro, infine, si riferisce alla patologia generale, intendendo con questa la natura della malattia, il saperla diagnosticare e le eventuali terapie che si possono adottare per sconfiggerla. Nel testo è possibile, inoltre, trovare filastrocche, proverbi e parole dialettali, per le quali viene riportata con rigore la provenienza logistica e l’impiego terapeutico.
Giuseppe Pitrè (Palermo, 22 dicembre 1841 – Palermo, 10 aprile 1916) è stato un medico che si dedicò anche a studi storici e filologici. L’attività per cui si conquista una posizione eminente nella cultura del suo tempo fu la raccolta e lo studio delle tradizioni popolari. Fu presidente della Società siciliana di storia patria, della R. Accademia di scienze e lettere di Palermo, senatore del regno (1914), professore di “demopsicologia” (come egli chiamava il folklore) all’università di Palermo. La sua opera maggiore, per ricchezza di materiale e ricerca, è la “Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane in 25 volumi. 16 volumi” di “Curiosità popolari tradizionali”. Nel 1894 pubblicò la “Bibliografia delle tradizioni d’Italia“, di cui un secondo volume è rimasto in manoscritto.
Se sei interessato/a a questo libro, scrivici direttamente tramite Whatsapp qui o via email a questo link.