Il Pimandro di Mercurio Trimegisto, tradotto da Tommaso Benci in lingua fiorentina – Ermete Trimegisto
Il Pimandro di Mercurio Trimegisto, tradotto da Tommaso Benci in lingua fiorentina – Ermete Trimegisto (1549). Firenze: Lorenzo Torrentino.
L’edizione fiorentina del Pimandro è la prima edizione volgare mai scritta, e rimarrà la sola edizione italiana del corpus fino a quella novecentesca curata dl Bonanni. I tipi dell’edizione sono quelli di Lorenzo Torrentino (1499-1563) ovvero Laurens Van den Bleek, il colto stampatore del Brabante che troviamo, a partire dal 1532, a Bologna, e che dal 1546 sarà invitato a Firenze da Cosimo de Medici, divenendo stampatore ducale.
Il Pimandro è il primo libro del Corpus hermeticum, e si apre con una visione di Ermete. Una visione che porta Ermete ad incontrare Dio. Un Dio che si manifesta indefinito, immenso, incommensurabile quale del resto deve essere. Dio è per definizione inconoscibile, inqualificabile ma, comunque, onnipresente e visibile. Dio-Creatore e Padre deve necessariamente rivelarsi alla Sua creatura preferita, deve far sentire la presenza del padre affinché l’uomo non si senta solo e abbandonato.
Questa rivelazione è necessaria per far comprendere all’uomo che la sua vita, la sua esistenza, non sono limitate al mondo materiale e tangibile, fargli capire che la sua vita va molto al di là della quotidianità e di ciò che è percepibile con i sensi. Dio, rivelandosi, vuole far comprendere all’uomo che è parte di qualcosa di più grande, indefinito, immenso: Dio.
La rivelazione trasforma i prescelti in strumenti di Dio e la loro opera servirà, per coloro che sanno ascoltarli, alla realizzazione del disegno di Dio. Questo è il cammino intrapreso, tra gli altri, da Ermete. E la descrizione presente nel Pimandro consente di avere una visione più chiara del disegno divino.
Ermete Trismegisto o Trimegisto, nome dell’autore leggendario cui la cultura antica, medievale e rinascimentale attribuì la paternità di una serie di scritti, in lingua greca e di contenuto filosofico-religioso, noti come “scritti ermetici”. La mitica figura di Ermete Trismegisto (il tre volte grande), nacque dall’identificazione compiuta dalla cultura greco-latina del dio Ermete (Ermes) o Mercurio, messaggero degli dei e guida delle anime dei morti, con il dio egiziano Thoth, scriba degli dei e depositario della sapienza divina che in tempi antichissimi avrebbe appunto rivelato negli scritti attribuitigli.
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