Canti e Tradizioni Popolari in Campania – Roberto De Simone
Canti e Tradizioni Popolari in Campania – Roberto De Simone (1979). Foligno: Lato Side Editore, 223 p., 8 c. di tav. : ill. ; 19 cm.
[…] “linguaggi che hanno alla base pur sempre un mito, teso ad esorcizzare angosce sessuali, angosce di morte ed angosce esistenziali derivate da quotidiane frustrazioni storiche e sociali.
Intorno a tali linguaggi qui espressi si è focalizzata l’attenzione: a questi linguaggi antichi e pur sempre nuovi nel momento che c’è una voce, un esecutore in grado di articolarli ed una comunità in grado di recepirli.
[…] il linguaggio del canto popolare si basa su un’articolazione di “segni” leggibili prima di tutto in una visione rituale e magico-religiosa dei canti stessi. Questi infatti, espressi solo in particolari momenti per lo più collettivi, sono comprensibili nella loro molteplice verità, solamente secondo un codice culturale che rapporta i “segni” ad angosce collettiva da esorcizzare proprio mediante la loro stessa esposizione. E le principali tematiche di tali “segni” sono: la donna o la madre, il sesso e la morte.
Questo è insomma il tessuto verbale degli autentici canti popolari della Campania in cui è principalmente funzionale la comunicazione collettiva.
[…] Tutto è rivolto alla “Figliola” come vergine, madre, sorella, sposa, come terra, albero, orto, giardino, rosa, fontana, pozzo, come montagna, castello, palazzo, casa, chiesa, e come Sole e Luna, come barca, fiume, mare in cui perdersi, annegare, ma anche viaggiare e poi tornare, come grotta, caverna dalla quale si è nato ed alla quale si vorrebbe sempre ritornare”.
Un libro raro ed eccezionale, edito dalla Lato Side, sugli studi e le ricerche compiute da De Simone sulle tradizioni campane. Il testo descrive gli strumenti musicali e i canti magico-popolari, svelando al lettore il chiaro significato del canto e dei linguaggi legati al mito.
Roberto De Simone, napoletano di origini, è un compositore e regista, studioso delle tradizioni musicali ed etnomusicali napoletane e campane del Seicento e Settecento. È stato direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli e del Conservatorio di musica San Pietro a Majella.
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