Il Principe – Niccolò Machiavelli
Il Principe – Niccolò Machiavelli (1540). Venezia: Aldo Manuzio.
Presentiamo l’opera più significativa di i Niccolò Machiavelli nell’edizione in volgare dell’editore Aldo Manuzio. Il Principe (originariamente De Principatibus) è un trattato storico-politico descritto dallo stesso Machiavelli. Il testo infatti vuol essere una sorta di insegnamento ai sovrani e ai potenti sul modo migliore di gestire e mantenere il potere su uno Stato, frutto della passata esperienza politica dell’autore e delle sue conoscenze teoriche, e tale insegnamento prescinde totalmente da qualunque scrupolo morale e religioso, per cui si può affermare che il trattato getti le basi della teoria politica moderna.
Il testo ebbe enorme risonanza in Italia e in Europa e attirò numerose critiche contro il suo autore, presto accusato di immoralità e di cinismo politico (il cosiddetto “machiavellismo”), mentre nel clima della Controriforma l’opera venne posta all’Indice dalla Chiesa e in seguito sottoposta a un intenso lavorio interpretativo, che non di rado ne ha snaturato profondamente il senso originario.
L’opera è stata composta nel corso del 1513 durante il soggiorno forzato dell’autore all’Albergaccio (il suo podere agricolo presso S. Casciano) dove era stato confinato in seguito al fallito colpo di stato contro i Medici l’anno prima.
Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia borghese di modesta agiatezza e di buone tradizioni culturali. E’ stato uno scrittore, storico, filosofo, politico e drammaturgo. Considerato da tutti come un uomo universale, nonché figura controversa nella Firenze dei Medici, ed è noto come il fondatore della scienza politica moderna, i cui principi base emergono dalla sua opera, Il Principe, nella quale è esposto il concetto di ragion di stato e la concezione ciclica della storia. Fu secondo cancelliere della Repubblica Fiorentina dal 1498 al 1512 sotto la guida del primo cancelliere Marcello Virgilio Adriani durante il periodo di carica del gonfaloniere Pier Soderini. Ammalatosi repentinamente, dopo esser stato respinto come candidato alla carica di segretario della repubblica, peggiorò ulteriormente e morì il 21 giugno 1527 a Firenze.
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